Poesie Arma Carabinieri & sulla "Vita"

OMAGGIO ALL’ARMA DEI CARABINIERI

1.000 lire al mese

Fare il Carabiniere è come un’arte
della stessa loro vita fa parte
un’arte di vera qualità
per il bene dell’umanità
nella prima e seconda guerra
molti militi caddero a terra
compiendo atti di vero coraggio
dando di abnegazione un saggio
e riempiendo libri di storia
con un alone di vera gloria
se c’è qualche calamità
mobilitata è tutta la comunità
se c’è qualche sequestrato
il corpo speciale è mobilitato
ed è capitato che l’ostaggio è stato liberato
qualche rapina è stata sventata
perché un tempo è stata intrecciata
ma è anche capitato
che più d’uno la vita ha sacrificato
se vai allo stadio e fiere
trovi di servizio un Carabiniere
se a qualcuno coglie sventura
più Carabinieri trovi in pretura
se c’è qualche delinquente
viene arrestato immediatamente
se si va la pensione a ritirare
un Carabiniere vi puoi trovare
la loro banda è eccezionale
perché suona in modo assai speciale
i Carabinieri sono il nostro orgoglio e vanto
e amandoli li ringraziamo tanto .

Una volta 1.000 lire al mese si guadagnava
alle famiglie   certo bastava
finita la quinta elementare
un ragazzo un mestiere andava ad imparare
pochi eletti riuscivano a continuare
ma un impiego  erano certi trovare
i genitori erano amati e ascoltati
gli anziani curati e rispettati
in quasi tutte le persone
c’era sufficiente educazione
poi comincio il progresso
e sappiamo cosa è successo
a studiare tutti cominciarono
molti brigatisti diventarono
per finanziare l’organizzazione
si misero a sequestrare le persone
se i soldi in tempo non erano recapitati
i sequestrati venivano ammazzati
ed eccoci agli anni turbolenti
come i funghi sono nati i delinquenti
che dire poi di tutti gli attentati
delle rapine delle stragi dei drogati!
Illudendosi di diventar più forti
piano piano si contano fra i morti!
Ovunque ci sono truffe corruzione
che vergognosa constatazione
tanta gente ha la legge violata
e ha così il suo onore calpestato
auguriamoci sia cosa passeggera
e trionfi il buon senso e la giustizia vera.

 

 

ATTENTATO A CARLO PALERMO

ALLUVIONE A BARRAFRANCA

Mattarella, Dalla Chiesa, la sua consorte
e Chinnici subiron tutti la stessa sorte
la pista che ciascuno svolgeva
forse ad un’unica soluzione conduceva
allora a Trapani è stato inviato
un famoso e abile magistrato
forse col suo talento o il suo istinto
un po’ d’ordine venir stabilito
tra mafia e comune delinquenza
aver temuto la sua presenza
così invece non è stato
ed a lui era preparato un attentato
un’auto al tritolo ferma radiocomandata
a una cert’ora s’è dilaniata
in quel momento di là passava
una mamma che due figli a scuola portava
così al posto del magistrato
la sua auto s’è incendiata
mamma e figli purtroppo sono morti
vittime innocenti dei tanti torti
che ogni dì sfociano tragedia
da sembrare solo farsa o commedia
invece è una cosa tanto vera
che ordine e tranquillità è solo chimera
In questa cittadina laboriosa è successo
una brutta cosa, una mattina la gente
s’è svegliata ed era letteralmente
alla gata non solamente alla gata
ma addirittura ogni strada disastrata
il cielo da lampi e tuoni era squarciato
e paura e terrore ha seminato
mentre una pioggia torrenziale
provocò questa catastrofe eccezionale
le parti basse della cittadina
erano proprio tutte in rovina
le auto nelle strade parcheggiate
come fuscelli via se l’è trascinate
e si sono ritrovate
nei bottoni accartocciate
altri in macchina più mal partito
 con tutta la macchina è pur sparito
detriti e fango ovunque regnava
e nelle case con prudenza entrava
persino i ponti che con altri comuni collegava
la furia dell’acqua con sé portava
e nelle campagne cosa è pur successo
il contadino ogni raccolto ha perso
nemmeno le stalle sono state risparmiate
e galline e pecore sono annegate
il sole splendido e bello è ritornato
ma la furia, squallore e morte, ha però lasciato.

 

 

DELUSIONE DI UNA MADRE

A TUTTE LE MAMME

T’ho dato la vita t’ho cresciuto
Diventar uomo t’ho  veduto
un’intera vita ti ho sacrificato
perché nulla ti sia mancato
a suo tempo ti sei sposato
la tua famiglia hai pur formato
d’essere utile ho ancor cercato
finché ogni forza m’ha lasciato
ma grande è l’umiliazione
di trovarmi in questa
condizione
tu il mio figlio tanto amato
di tua madre ti sei scordato
ecco della vita l’amara
conclusione
non essendoci altra soluzione
Eri bella e delicata come una rosa
ti sei innamorata e andata in sposa
col tempo il tuo corpo s’è sgraziato
e dal tuo amore un bimbo è nato
i tuoi occhi8 brillano di felicità
e tanto bella la maternità
quale sublime mistero
inconcepibile ma vero
lo nutristi e stringendolo al cuore
gli donasti tutto il tuo amore
appena il bimbo ha l’istinto a
balbettare
la parola mamma comincia a
chiamare
e quanto adulto diventerà
della sua mamma mai si scorderà
con la bontà e il sorriso sincero
conquistar potrai il mondo intero
non tradire mai chi in te confida
il bimbo e l’uomo sempre a te s’affida

 

 

DROGATI

GLI UOMINI

S’è combattuto la miseria vera
quanto per la guerra nemmeno il pane c’era
case e scuole bombardate
e le famiglie pure nelle chiese sistemate
la fede però le sorreggeva
che quella furia devastatrice finir doveva
or c’è la pace non manca niente
ma la gente è egoista e indifferente
non solo ma cosa assai più ingrata
si deve vedere la gioventù drogata
che per potersi la droga procurare
non esitano a rubare e ad ammazzare
noi però nutriamo una speranza
che presto finisca questa brutta usanza
la gioventù ritorni sana e bella
e a tutti arrida la buona stella.
Un plauso agli uomini per come oggi viviamo
e delle cose belle che noi abbiamo
nascono i bimbi dal loro amore
e ci dan conforto nel dolore
della loro ingegnosità
sempre più confortevoli son le città
abbiamo mezzi meccanizzati
e i grossi sforzi vengono evitati
il viaggiare non è più interessante
comodità ce ne sono tante
treni aerei oppur vetture
ma causano anche molte sciagure
non vinca la dilagante malvagità
ci sono sempre uomini con tanta bontà
che non facciano più la guerra
ma solo industrie e prodotti per la terra
e grate agli uomini sempre saremo
di quel che ci han dato e maggiormente avremo.
 
 
UN SICILIANO RITORNA AL PAESE NATIO
DOPO 30 ANNI DI LONTANANZA

L’EMIGRANTE

Dopo una lunga assenza dal mio paese
uno struggimento ecco mi prese
di rivedere il sole ogni colle circostante
e la campagna bella e verdeggiante
attraversai l’Italia e a Villa S. Giovanni
il mio pensiero andò indietro agli anni
quanto partii per fare il militare
e lo stretto di Messina dovetti attraversare
ogni volta che vi tornavo
quell’emozione sempre provavo
appena il feribot vedevo apparire
il mio cor cominciava a gioire
nella mia terra m’avrebbe portato
e tanta gioia m’avrebbe arrecato
stavolta ho trovato tutto cambiato
il trattore i campi ha rivoluzionato
le auto son qui pur arrivate
le condizioni di vita più adeguate
sol qualche mulo si vede in paese
a ricordar che qualcuno non s’arrese
alle cose lontane ormai dimenticate
ma dal cuore non saranno cancellate.
Ho letto sul giornale
che a Enna si farà la zona industriale
questa bella notizia fa rallegrare
e gli uomini non dovranno più emigrare
così rimarrebbero nel loro ambiente
fra i suoi cari e la loro gente
che quanto partono nel loro cuore
c’è amarezza e tanto dolore
pur se un lavoro sicuro han trovato
e ciascuno se n’è rallegrato
quanto a sera sul letto riposa
pensa ai suoi cari e alla sposa
la nostalgia allora lo prende
e una lacrima sul suo viso scende
per dare alla famiglia un po’ di d’agiatezza
quante rinunce e quanta tristezza!
Ma già pensa al suo ritorno
quanto ai suoi cari gli si faranno attorno
soltanto la speranza lo sorregge
e confida nel buon Dio che lo protegge.

 

 

Si ringrazia per la gentile concessione delle poesie la Signora Fausta Zigari, nativa di Barrafranca