OMAGGIO ALL’ARMA DEI CARABINIERI | 1.000 lire al mese |
Fare il Carabiniere è come un’arte | Una volta 1.000 lire al mese si guadagnava |
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ATTENTATO A CARLO PALERMO | ALLUVIONE A BARRAFRANCA |
Mattarella, Dalla Chiesa, la sua consortee Chinnici subiron tutti la stessa sortela pista che ciascuno svolgevaforse ad un’unica soluzione conducevaallora a Trapani è stato inviatoun famoso e abile magistratoforse col suo talento o il suo istintoun po’ d’ordine venir stabilitotra mafia e comune delinquenzaaver temuto la sua presenzacosì invece non è statoed a lui era preparato un attentatoun’auto al tritolo ferma radiocomandataa una cert’ora s’è dilaniatain quel momento di là passavauna mamma che due figli a scuola portavacosì al posto del magistratola sua auto s’è incendiatamamma e figli purtroppo sono mortivittime innocenti dei tanti tortiche ogni dì sfociano tragediada sembrare solo farsa o commediainvece è una cosa tanto verache ordine e tranquillità è solo chimera | In questa cittadina laboriosa è successouna brutta cosa, una mattina la gentes’è svegliata ed era letteralmentealla gata non solamente alla gatama addirittura ogni strada disastratail cielo da lampi e tuoni era squarciatoe paura e terrore ha seminatomentre una pioggia torrenzialeprovocò questa catastrofe eccezionalele parti basse della cittadinaerano proprio tutte in rovinale auto nelle strade parcheggiatecome fuscelli via se l’è trascinatee si sono ritrovatenei bottoni accartocciatealtri in macchina più mal partito con tutta la macchina è pur sparitodetriti e fango ovunque regnavae nelle case con prudenza entravapersino i ponti che con altri comuni collegavala furia dell’acqua con sé portavae nelle campagne cosa è pur successoil contadino ogni raccolto ha personemmeno le stalle sono state risparmiatee galline e pecore sono annegateil sole splendido e bello è ritornatoma la furia, squallore e morte, ha però lasciato. |
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DELUSIONE DI UNA MADRE | A TUTTE LE MAMME |
T’ho dato la vita t’ho cresciutoDiventar uomo t’ho vedutoun’intera vita ti ho sacrificatoperché nulla ti sia mancatoa suo tempo ti sei sposatola tua famiglia hai pur formatod’essere utile ho ancor cercatofinché ogni forza m’ha lasciatoma grande è l’umiliazionedi trovarmi in questa condizionetu il mio figlio tanto amatodi tua madre ti sei scordatoecco della vita l’amara conclusionenon essendoci altra soluzione | Eri bella e delicata come una rosati sei innamorata e andata in sposacol tempo il tuo corpo s’è sgraziatoe dal tuo amore un bimbo è natoi tuoi occhi8 brillano di felicitàe tanto bella la maternitàquale sublime misteroinconcepibile ma verolo nutristi e stringendolo al cuoregli donasti tutto il tuo amoreappena il bimbo ha l’istinto a balbettarela parola mamma comincia a chiamaree quanto adulto diventeràdella sua mamma mai si scorderàcon la bontà e il sorriso sinceroconquistar potrai il mondo interonon tradire mai chi in te confidail bimbo e l’uomo sempre a te s’affida |
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DROGATI | GLI UOMINI |
S’è combattuto la miseria veraquanto per la guerra nemmeno il pane c’eracase e scuole bombardatee le famiglie pure nelle chiese sistematela fede però le sorreggevache quella furia devastatrice finir dovevaor c’è la pace non manca nientema la gente è egoista e indifferentenon solo ma cosa assai più ingratasi deve vedere la gioventù drogatache per potersi la droga procurarenon esitano a rubare e ad ammazzarenoi però nutriamo una speranzache presto finisca questa brutta usanzala gioventù ritorni sana e bellae a tutti arrida la buona stella. | Un plauso agli uomini per come oggi viviamoe delle cose belle che noi abbiamonascono i bimbi dal loro amoree ci dan conforto nel doloredella loro ingegnositàsempre più confortevoli son le cittàabbiamo mezzi meccanizzatie i grossi sforzi vengono evitatiil viaggiare non è più interessantecomodità ce ne sono tantetreni aerei oppur vetturema causano anche molte sciagurenon vinca la dilagante malvagitàci sono sempre uomini con tanta bontàche non facciano più la guerrama solo industrie e prodotti per la terrae grate agli uomini sempre saremodi quel che ci han dato e maggiormente avremo. |
UN SICILIANO RITORNA AL PAESE NATIO DOPO 30 ANNI DI LONTANANZA | L’EMIGRANTE |
Dopo una lunga assenza dal mio paeseuno struggimento ecco mi presedi rivedere il sole ogni colle circostantee la campagna bella e verdeggianteattraversai l’Italia e a Villa S. Giovanniil mio pensiero andò indietro agli anniquanto partii per fare il militaree lo stretto di Messina dovetti attraversareogni volta che vi tornavoquell’emozione sempre provavoappena il feribot vedevo apparireil mio cor cominciava a gioirenella mia terra m’avrebbe portatoe tanta gioia m’avrebbe arrecatostavolta ho trovato tutto cambiatoil trattore i campi ha rivoluzionatole auto son qui pur arrivatele condizioni di vita più adeguatesol qualche mulo si vede in paesea ricordar che qualcuno non s’arresealle cose lontane ormai dimenticatema dal cuore non saranno cancellate. | Ho letto sul giornaleche a Enna si farà la zona industrialequesta bella notizia fa rallegraree gli uomini non dovranno più emigrarecosì rimarrebbero nel loro ambientefra i suoi cari e la loro genteche quanto partono nel loro cuorec’è amarezza e tanto dolorepur se un lavoro sicuro han trovatoe ciascuno se n’è rallegratoquanto a sera sul letto riposapensa ai suoi cari e alla sposala nostalgia allora lo prendee una lacrima sul suo viso scendeper dare alla famiglia un po’ di d’agiatezzaquante rinunce e quanta tristezza!Ma già pensa al suo ritornoquanto ai suoi cari gli si faranno attornosoltanto la speranza lo sorreggee confida nel buon Dio che lo protegge. |
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Si ringrazia per la gentile concessione delle poesie la Signora Fausta Zigari, nativa di Barrafranca |