Saluto del Direttore del Museo Bellico - C.re Francesco D'Auria

Sono le giovani generazioni che devono conservare le eredità della memoria storica. Solo così si può nutrire la speranza 
che il futuro non veda più guerre.
L’idea di voler realizzare un Museo Bellico, nasce proprio con l’intento di non disperdere la “memoria”, il ricordo dei nostri combattenti, che con audace ardore si sacrificarono nelle cruente guerre mondiali. Nel costituire la “collezione permanente” del museo, scopo principale è stato quello di promuovere la più ampia divulgazione, con particolare attenzione ai giovani e alla Scuola. I pezzi esposti, di interesse storico-culturale, racchiudono un periodo di due secoli e testimoniano l’impegno nella creazione di strumenti di offesa/difesa e nel contempo l’evoluzione di essi. Servizi quali: fototeca, emeroteca, videoteca, pinacoteca… fan sì che emerga il profondo senso di questo Museo, non solo teso ad una esaltazione vera e propria del passato o alla dimostrazione di come le cose possono essere cambiate, ma tutto concentrato su di un unico, duro, pragmatico, minaccioso obiettivo: mostrare non solo quello che accadde, ma quello che potrebbe tragicamente tornare ad essere.
E’ qui, dunque, in questo mostrare ceppi, manufatti, foto ingiallite, vecchi elmetti, munizioni e quant’altro, lo spirito di questo museo che, al di là della curiosità, dello studio, che sia... rammenta come possa essere facile tornare ad essere quello che credevi passato, con quale abietta semplicità la storia rischia di diventare infinita, in un alternarsi di aperture e reazioni, attentati e agguati, e non “magistra vitae”.
La possibilità di confrontarsi con un passato doloroso in rapporto ad un presente mascheratamente tranquillizzante viene dunque annullata dal rischio di un imbarbarimento, sempre pronto a ricomparire nel momento in cui i valori della cultura e della storia si infrangano divenendo farsa e tragedia al tempo stesso.
L’Auspicio è quindi un futuro che può e deve rappresentare la possibilità della scomparsa dell’orrore e dell’errore, e la scoperta dell' "Altrove”.
“Chiunque può sbagliare; ma nessuno, se non è sciocco, persevera nell’errore”  
 
Il Direttore     
Francesco D’Auria